Arte e fumetto: nuovi dialoghi italiani


CORRADO BONOMI, PIERSANDRO COELLI, ELISABETTA FARINA, MASSIMO FESTI, PATRIZIA NUVOLARI

 LAURINA PAPERINA




Corrado Bonomi


Attraverso una pratica artistica intrisa di fantasia ma attentissima alla realtà contemporanea, Corrado Bonomi in tutta la sua produzione - sculture, dipinti, performances o installazioni - sembra “giocare alla globalizzazione dell'informazione e della cultura”, dove il connubbio tra diversi modelli e linguaggi comunicazionali danno luogo a rappresentazioni concettuali dalla forma di giocattolo dirompente. 

Come nei dipinti Bonomi sceglie sempre il supporto seguendo una sorta di logica di coerenza con il soggetto rappresentato, ad esempio Paesaggio elettrico è un olio realizzato su bollette enel e Treno merci è un olio su telo FS, nelle opere della serie Vietato ai maggiori gli interventi pittorici sono eseguiti dall’artista direttamente su locandine di film hard anni ’70 e ’80, dando luogo a cortocircuiti linguistici dove il rapporto tra significato e significante crea paradossi esilaranti.

Secondo un registro compositivo che accosta una dimensione ludica adulta ad una dimensione ludica infantile, le rappresentazioni di Vietato ai maggiori appaiono libere da ogni notazione moralistica e trovano le proprie origini all’interno di quell’idealismo provocatorio sessantottino legato alla scoperta del sesso libero.

Le immagini pubblicitarie di alcuni tra i film cult a luci rosse dell’epoca si arricchiscono di protagonisti estrapolati dalle storie a fumetto per bambini come Topolino, Paperino, Pippo, la banda bassotti, i tre porcellini e Qui-Quo-Qua, che vediamo rivivere, in compagnia di donne sicuramente libere da tabu o vecchi pudori, nelle nuove avventure descritte dall’artista. 


Piersandro Coelli


L’approccio estetico di Piersandro Coelli, accumulazioni di immagini disegnate da lui stesso o ritagliate da giornali, rappresentanti frammenti di  vita quotidiana tra vizi e virtú, eros, gioco, lacrime e presenze femminili ci riporta, per espressività visiva dal fascino pop al mondo in cartoon dei commercials fine anni ’60, primo fra tutti Yellow Submarine disegnato dal grafico Heiz Edelmann. Per l’esasperazione delle potenzialità di comunicazione ad un surrealismo di matrice magrittiana e per una sorta di horror vacui combattuto saturando lo spazio della rappresentazione, alle tavole di Benito Jacovitti.

Se il connubbio cartoon/fumetto appare privilegiato in alcune serie, altre si caratterizzano per l’inserimento di una cornice all’interno della rappresentazione composta da collage di ritagli fotografici, disegni e parole. In queste opere Coelli sembra adottare la tecnica narrativa iconico letterale del fumetto unitamente a soluzioni formali tipiche della rappresentazione nell’arte, come l’uso della figura semiotica della cornice, mettendo in comunicazione i diversi piani della rappresentazione in un gioco di rapporti tra realtà e rappresentazione, coinvolgendo o allontanando a suo piacimento lo spettatore dall'interno dell'opera.

Anche nelle serie caratterizzate da collages di ritagli di giornali, disegni e fumetti applicati su vecchi quadri o stampe recuperati da mercatini, Coelli amplia sino al paradosso le possibilità di lettura dell’opera abolendo qualsiasi coordinata percettiva in grado di stabilire una distinzione tra i diversi spazi della figurazione.


Elisabetta Farina


Elisabetta Farina appartiene a quella nuova categoria di artiste che attraverso uno sguardo intimistico e raffinato raccontano il mondo femminile dal punto di vista privilegiato delle donne sulle donne. 

Nella produzione artistica della Farina il sistema comunicativo dell’arte si coniuga al linguaggio del fumetto, alle strategie intertestuali della moda, alla comunicazione con la luce, dando luogo ad originali opere all’interno delle quali, con ironia e leggerezza, viene indagata la donna e il suo ruolo all’interno della società contemporanea, facendola emergere in tutte le sue sfaccettature psicologiche.

In un gioco di layaut semantici, inserite all’interno di quadri ma anche ritagliate in sagome lasciate libere o fuoriuscenti - non casualmente insieme al messaggio che portano - dall’interno di cornici, immagini dipinte di stereotipate icone iperfemminili interagiscono con lo spettatore inducendolo a giudicare dalle apparenze.

La moda è utilizzata dall’artista per svelare e portare all’essenza dei suoi personaggi, il superficiale non corrisponde più al falso ma rappresenta il sostanziale e il vero, abiti e accessori diventano elementi fondamentali alla comunicazione.

Dotata di identità e personalità la donna di Elisabetta Farina finalmente si riappropria della propria bellezza facendo crollare il binomio maschilista bella/stupida, e lo fa indossando con naturalezza scarpe Gucci disegnate da Tom Ford o vestitini fashion.

Bracciali, orologi, borse, scarpe e tessuti sono resi dall’artista attraverso l’uso inedito di materiali duri come specchietti, tondini di ferro, bulloncini, polvere di vetro, sabbia e sassolini usati come dettagli preziosi, unitamente all’uso innovativo dei led, surplus espressivo visivo/sensoriale che riempie di vita la rappresentazione.


Massimo Festi 


Tra i pionieri della pratica della tecnopittura - mixed media attraverso la quale utilizzare le possibilità tecnologiche in termini pittorici – Massimo Festi si stà rivelando in questi ultimi anni come uno fra i migliori “pittori mediali” italiani. 

In una logica poetica orientata verso una sorta di neo umanesimo e seguendo un registro compositivo antropocentrico fatto di personaggi spesso mascherati che si stagliano bidimensionalmente su sfondi importanti, Massimo Festi con le sue opere incarna l’umanita’ delle big issues odierne, mirando a sintetizzare le problematiche identitarie caratteristiche della nostra società.

Con Batman&Robin e Cat Woman, Festi prosegue il componimento della sua commedia umana contemporanea “umanizzando” – sulla scia di Feiffer e Stan Lee -  i due super eroi e l’eroina, presentandoli come antieroi che hanno smesso di credere di essere liberi, menomati nel loro non poter lasciarsi andare completamente, vittime anch’essi di un malessere sociale.

Se Jules Feiffer satirico e dissacrante ci aveva già presentato un Superman in preda ad una crisi identitaria, Festi con ironia e divertissement lo rappresenta con questo disagio risolto - evidentemente dopo aver fatto outing - accanto a Robin, come in un raffinato ritratto di famiglia gay.

Cat Woman, probabile erede dei Fantastici Quattro nevrotici di Stan Lee, psicologicamente vulnerabile e incapace di adattarsi alla realtà, come  protagonista di un qualunque party over appare manifesto stravolto della lacerazione contemporanea tra animo, ancora romantico e corpo, immerso nella efferatezza dei consumi sessuali e nella volubilita’ del desiderio fattosi legge comportamentale.


Patrizia Nuvolari


Patrizia Nuvolari in una pratica artistica che prevede l’utilizzo sia della tecnica fotografica che quello della tecnica pittorica, parte dalla realtà per sintetizzarla sino a farla diventare iconica, questo aspetto specifico può essere considerato il trait d’union che permette il dialogo della sue arte con il  fumetto, unitamente al tipo di segno grafico, riconducibile alle strip italiane di ricerca. 

Provocatoriamente, come nella satira di costume, all’interno di una logica poetica che indaga la contemporanea spettacolarizzazione della morte, Patrizia Nuvolari crea immagini bidimensionali e ultrapiatte caratterizzate da una minuziosa compostezza descrittiva e dal cortocircuito estetico bellezza / splatter, morti trash di personaggi glamour / raffinate decorazioni, che ne divengono allegorie mediatiche.

Non c’è narrazione all’interno delle opere della serie Giorno Perfetto, ma attraverso una figurazione portatrice di contenuti convenzionali immediatamente riconoscibili il racconto si svolge avvolto nel silenzio. All’interno di queste immagini senza luogo ma riconducibili al nostro “qui ed ora” ogni violenza o sofferenza è celata, svanita nella composizione dove il sangue è rappresentato come un gioiello realizzato con  perline e paillettes e i personaggi, morti ma dai volti vibranti e felici, divengono i simulacri di un orrore grazioso e sembrano vogliano farci riflettere sulla consapevolezza della vita, perchè se la forza mediatica ci ha anestetizzati al dolore degli altri e abituati alla contemplazione del terrore, occorre recuperare la nostra capacita' di sentire.


Laurina Paperina


Laurina Paperina, pseudonimo di Laura Scottini, attraverso una pratica artistica che si avvale della manualità del disegno e coniuga caratteristiche formali ed estetiche tipicamente infantili - caratterizzate cioè da intenti ludici e da un disegno semplice riempito da campiture piatte e coloratissime - a contenuti sarcastici e beffardi, ci offre, sdrammatizzando, la rilettura della società contemporanea attraverso i personaggi che la popolano, della realtà e della fantasia. 

I protagonisti dei fumetti, così come mostri e alieni, icone dello star system, della musica e dell’arte divengono i soggetti privilegiati di Paperina, portavoci di tematiche dissacranti quale il sesso, la violenza e lo show ad ogni costo. 

L’arte di Laurina Paperina, proseguendo coerentemente quella tendenza scaturita  in occidente a partire dal 1989 con i Simpson, che porta all’annullamento del binomio cartoon/bambini strettamente connesso ad una funzione educativa del cartoon come del fumetto, mette in crisi i luoghi narrativi consolidati procedendo tra le altre cose all’abbattimento dei miti e dei supereroi.

Figli virtuosi di una socetà borghese che non esiste più, Laurina Paperina elimina attraverso vari escamotages i mitici eroi e li sostituisce con viziosi e umanissimi antieroi contemporanei fra cui Amazing Pape, ovvero l’alter ego dell’artista.

In Batman is a Breakballs assistiamo perciò all’ipietoso investimento di Batman da parte di Pape, oppure le vediamo prendere il ruolo del mitico Thor o inveire contro Caccolaman in Pape vs Caccolaman.


ISABELLA FALBO, testo in catalogo relativo alla mostra PROVOCAZIONI FRA LE NUVOLE. ARTE E FUMETTO: NUOVI DIALOGHI ITALIANI, a cura di Isabella Falbo e Roberto Roda, Galleria d’Arte Moderna “Aroldo Bonzagni”, Cento, dicembre 2007; Cà la Ghironda  Modern Art Museum, Ponte Ronca (BO), settembre 2008. Pubblicato in Provocazioni fra le nuvole. Arte e fumetto: nuovi dialoghi italiani, a cura di Roberto Roda e Isabella Falbo, Mantova, Editoriale Sometti, 2007. Italiano